Domani pomeriggio, con la celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Il Papa aprirà solennemente, presso la Basilica di S. Paolo fuori le mura a Roma, l'anno paolino, dedicato al grande Apostolo delle genti nel bimillenario della nascita, anno indetto proprio da Benedetto XVI dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009.
Sarà un anno giubilare, ricco di iniziative, anche nelle singole Diocesi, e di approfondimento del pensiero paolino, attraverso un maggiore avvicinamento ai suoi scritti, in modo particolare alle sue Lettere, sì da poter rinsaldare la propria fede e farsi toccare almeno in parte da quell'ansia missionaria, che ha contraddistinto il grande apostolo.
Facciamo in modo, come S. Paolo, che "Cristo viva in noi" e che il Suo Nome e il Suo Amore siano annunciati a tutti i popoli della terra!
Per quanto mi riguarda, nel gruppo biblico che seguo in parrocchia, ho previsto, a partire da novembre prossimo fino a giugno, di fare una lettura spirituale delle Lettere di S. Paolo, ma, soprattutto, di lasciarmi convertire sul serio da lui, per poter ripetere con lui quella frase che ho fatto scrivere sul ricordino della mia Prima Professione Religiosa: "Quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi,tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore" (Fil.3, 7-8) e quella che invece ho voluto sul ricordino della mia Professione Perpetua: "Tutto posso in Colui che mi dà la forza" (Fil. 4, 13).
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