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sabato 26 luglio 2008

VACANZE AD ANCONA


Spero che le riflessioni  proposte sul riposo vi stiano aiutando a vivere le vacanze in una nuova dimensione. Io le sto trascorrendo in questa bella città di Ancona nella preghiera, nell'assoluto riposo fisico, nella meditazione e nell'intimità famigliare. Le immagini che allego dovrebbero dare un'idea dell'antico e del nuovo, che Ancona racchiude in sè. Ho la fortuna di abitare sul colle ai piedi del Duomo di S. Ciriaco, in pieno centro storico, che non esclude però la vista sul mare verso il vicino porto. Da quassù è sempre ventilato e non si soffre mai il caldo afoso. Un clima ideale per rilassarsi e pensare e, magari, anche per sentirsi ispirati.









La Cattedrale si trova sulla cima di un promontorio, nel luogo di un precedente tempio intitolato a Venere Euplea, protettrice della navigazione, e di un successivo edificio di culto paleocristiano del VI secolo. La Chiesa venne edificata tra l'XI e il XIII secolo, utilizzando la pietra rosa del Conero e secondo uno stile romanico nel quale si inseriscono elementi di gusto gotico e bizantino. La facciata presenta un portale d'ingresso risalente al Duecento, preceduto da un maestoso protiro. L'interno è composto da tre navate, un transetto e una cupola in stile gotico. Nella cripta sono conservate le spoglie di San Marcellino e del patrono della città, San Ciriaco, a cui la Cattedrale verrà intitolata solo nel Trecento.




L'Arco di Traiano



Eleganza sopravvissuta attraverso i secoli, marmo dell'Imetto, colonne corinzie. Queste le caratteristiche di un'opera che di buon grado rappresenta Ancona e il suo passato romano.






Realizzato nel 115 d.c. da Apollodoro di Damasco in onore di Traiano, grande fautore della rinascita del porto di Ancona, in passato era ornato con statue e fregi scomparsi nel corso dei secoli.



L'opera, che mantiene ancora lo slancio e l'eleganza di un tempo, è stata recentemente restaurata e sottoposta ad interventi di illuminazione che ne hanno esaltato il profilo e valorizzato la particolare posizione rispetto al nucleo storico della Città e al Colle Guasco.

La Fontana delle Tredici Cannelle


Detta anche la Fontana del Calamo, realizzata nel XVI secolo su disegno di Pellegrino Ribaldi. La fontana si presenta con 13 mascheroni in bronzo raffiguranti satiri e fauni, sormontati da Cavalieri con spada, stemma del comune di Ancona.



Teatro delle Muse

Il Teatro delle Muse è il più grande teatro delle Marche.Si trova nel centro della città di Ancona, vicino al porto. Si tengono spettacoli di musica sinfonica e jazz, balletti ed opere liriche.


Nel timpano è presente un bassorilievo del bolognese De Maria in cui sono raffigurate le 9 muse, dalle quali il teatro prende il nome.


All'interno dell'edificio è presente anche un ridotto da 186 posti.


Storia


Il primo edificio in città espressamente dedicato ad essere usato come teatro fu inaugurato nel dicembre 1664 con il nome di Teatro dell'Arzenale, distrutto nel novembre 1709 da un grave incendio. Due anni dopo fu inaugurato il nuovo Teatro della Fenice (il nome riprende il motivo della scomparsa del predecessore). Una buona parte dei costi per la costruzione del nuovo teatro fu coperta dalle donazioni di facoltose famiglie di Ancona che, in questo modo, si guadagnarono il rango di nobiltà. Nel 1811 l'edificio fu dichiarato inagibile.



Il teatro attuale


Per il nuovo teatro furono presentati diverse soluzioni, una delle quali prevedeva la sua costruzione in Piazza del Plebiscito, ma una commissione apposita decise, il 12 febbraio 1819, per il progetto di Pietro Ghinelli. Il luogo scelto era l'allora Palazzo del Podestà, che è stato quindi demolito, ed il nuovo edificio adottava uno stile neoclassico. Anche questa volta ci fu un notevole aiuto economico da parte della popolazione e dalla cosiddetta Associazione dei palchettisti, ovvero famiglie che in cambio del finanziamento riceveva la proprietà di un palco. I lavori iniziano nel 1822 e venne inaugurato il 28 aprile 1827 con due opere di Gioachino Rossini: Aureliano in Palmira e Ricciardo e Zoraide. La sala aveva una forma di ferro di cavallo con quattro ordini di palchi ed un loggione, il palco aveva una dimensione di 23 m × 17 m, l'acustica era considerata fra le migliori. Il 26 maggio 1943 si concludono i suoi primi 116 anni di attività in cui furono proposte oltre 360 lavori operistici, con più di 3.460 allestimenti, da citare su tutte la colossale rappresentazione dell'Aida il 3 maggio 1873. Il 1 novembre 1943, infatti, un bombardamento dell'aviazione inglese ne distrugge, in parte, l'edificio. [non precisamente: il teatro fu colpito solo e soltanto da una bomba che procurò lievi danni].


Il restauro inizia solo nei primi anni '60 e suscita molte critiche la decisione di rompere con l'impianto neoclassico esterno (la facciata, ancora oggi, è quella originale) e ricostruire gli interni con strutture che tendono verso l'arte moderna. Viene costruito anche un sipario tagliafuoco su disegno di Valeriano Trubbiani. Viene riaperto al pubblico il 13 ottobre 2002 [ed inaugurato da Franco Corelli] con un concerto del maestro Riccardo Muti.















LA MOLE VANVITELLIANA
Cenni storico-artistici
Il Lazzaretto (Laemocomium) di Ancona fu realizzato dall’architetto Luigi Vanvitelli (Napoli, 1700 - Caserta, 1773) a partire dal 1732 nell’area portuale del capoluogo marchigiano, durante il suo soggiorno nelle Marche in qualità di progettista pontificio. L’imponente costruzione (che si estende per quasi ventimila metri quadrati), fu progettata in funzione della riorganizzazione urbana di Ancona verso il mare in direzione sud e per garantire l’immunità da epidemie che avrebbero potuto portare merci e persone provenienti da luoghi riconosciuti come sospetti. La decisione di costruire un grande Lazzaretto fu giustificata anche dalla felice situazione commerciale attraversata dalla città di Ancona in quel periodo, divenuta porto franco grazie a Clemente XII. Luigi Vanvitelli dopo aver compiuto un viaggio di perlustrazione in Italia, iniziò a lavorare sul progetto anconetano, dotandolo di valenze architettoniche e urbanistiche particolarmente innovative. La prima pietra venne posta il 26 luglio 1733; nel 1736 l’opera risulta in fase di avanzata realizzazione; i lavori saranno completati solo nel 1743, tre anni dopo la morte di Clemente XII (1740).



Struttura architettonica dotata di grande solidità, la Mole Vanvitelliana si presenta tutt’ora nella classica forma pentagonale. La funzione militare dell’edificio è testimoniata ancora oggi dalla presenza del rivellino, dall’altezza dal muro di cinta, dalle feritoie. Nello stesso tempo il Lazzaretto è una sorta di isola-città, quasi un modello autosufficiente di cittadella tardo-rinascimentale, capace di alloggiare fino a duemila persone, contenere decine di migliaia di metri cubi di merci, riservare centinaia di migliaia di litri d’acqua grazie a un sistema sofisticato di raccolta delle acque. La funzione sanitaria, per contumacie e quarantena era garantita dalla dislocazione degli alloggi nella fabbrica interna; l’area del deposito merci era invece organizzata con un sistema ad alveare distribuito in ventisei locali.



Al centro del cortile è situato un tempietto votivo di stampo neo-classico dedicato a S. Rocco che in realtà costituisce la parte superiore e visibile di un sistema di raccolta d’acqua realizzato con cisterne sotterranee, collocate sotto il tempietto stesso.



Nel corso degli ultimi due secoli il Lazzaretto è stato utilizzato anche come ospedale militare e caserma e ha costituito l’elemento cardine della difesa di Ancona occupata dai Francesi contro la flotta austriaca nel 1799. Nel 1860 cessa la sua funzione ispettivo sanitaria per, nel 1884, diventare sede delle operazioni di raffineria degli zuccheri. Nel corso del XX secolo oltre al ruolo di base militare nei due conflitti mondiali, il Lazzaretto divenne anche sede, dal 1947, della manifattura tabacchi.













Porto di Ancona


Posto in una baia protetta da monti, il Porto di Ancona ha origini antichissime ed è stato da sempre una delle maggiori fonti di economia per la città.


Porta di accesso privilegiata con i paesi dell'est Europa, il Porto di Ancona detiene il record tra i porti italiani, per i transiti internazionali, con circa 1.500.000 di passeggeri.


Oltre che scalo merci, il Porto di Ancona è tra i maggiori porti turistici italiani.








Io sono di fronte a questa magnifica chiesa di S. Francesco alle Scale, Parrocchia di S. Pietro Apostolo, che conserva esternamente e internamente veri tesori di arte.



Chiesa di San Francesco alle Scale


A Giorgio da Sebenico si deve il portale della chiesa di San Francesco alle Scale, al cui interno si trova la Pala dell’Assunta (1550) di Lorenzo Lotto.



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