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giovedì 5 luglio 2012

Vi racconto il mio Family2012

Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua” (Ap. 7, 9).

Mi è venuto subito in mente questo versetto dell’Apocalisse quando a Milano, mercoledi 30 maggio, alle 8.30, ho varcato la soglia degli immensi padiglioni della Fieramilanocity alla Gate 3.
   Prendeva il via il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, cui ho avuto la gioia di partecipare, per l’intero suo svolgimento, dal 30 maggio al 3 giugno, purtroppo da sola, vivendo intensamente tutti i momenti previsti dal ricco programma.
   Ho portato con me nella preghiera e nel pensiero tutta la Diocesi, a partire dal nostro Vescovo Mons. Franco Lovignana, il Vescovo Emerito Mons. Giuseppe Anfossi, e, naturalmente, tutte le famiglie e quanti mi avevano chiesto di pregare per loro.
    Tornando al versetto dell’Apocalisse, sì, eravamo veramente “una moltitudine immensa”, più di 5.000 persone, provenienti da 153 Nazioni dei cinque Continenti, all’apertura del Congresso teologico-pastorale la mattina del 30 maggio nella capiente Sala Golden della Fiera.
    Un incrocio di razze, colori, lingue, famiglie intere con bambini anche molto piccoli e ragazzi, che avevano, contemporaneamente agli adulti, momenti di gioco e di approfondimento con animatori specializzati. E ad accompagnarle c’erano i loro Sacerdoti, i loro Vescovi e poi Cardinali, Delegazioni ufficiali dei vari Paesi del mondo.
   Era la Chiesa! Così variegata e diversa, eppure così unita dove, come il giorno di Pentecoste, si riusciva a comunicare, pur parlando lingue differenti, perché l’unico linguaggio era l’Amore.
    Si era convenuti tutti a Milano, con sacrifici immensi e inevitabili disagi, cui si sapeva già di andare incontro, perché convocati da un’unica Persona: Gesù Cristo! Era stato Lui a radunarci, come ha ricordato anche il Papa, ed era unicamente per Lui se eravamo lì!
   Impossibile dimenticare i momenti assembleari, con Relatori  dalla profonda spiritualità come il Card. Ravasi, il Card. Bagnasco, il Card. Tettamanzi, il Card. Scola, il Card. Antonelli e il Card. O’ Malley, Arcivescovo di Boston, frate cappuccino, che con le sue battute e il suo italiano all’americana ha suscitato fra il pubblico frequenti risate e applausi.
    E poi laici impegnati e docenti universitari, esperti in economia, sociologia e antropologia, come il prof. Luigino Bruni, il prof. Pedro Morandè Court, la prof.ssa Blanca Castilla. Tanti gli spunti per riflettere e meditare sulla famiglia, scandagliata sotto vari punti di vista. Una vera ricchezza!
    Da sottolineare che, durante tutto il Convegno, era sempre accessibile, in un’ala della Fiera, una Cappellina per l’Adorazione continua, a ricordarci che il centro di tutto è Gesù Cristo ed è a Lui che bisogna attingere prima di tante parole e discorsi sulla famiglia!
     Molto belli e sempre molto frequentati i vari stand allestiti nella Fiera della famiglia e in quella del libro, dove si poteva trovare tanto materiale utile al riguardo.
    Un immenso refettorio self-service accoglieva, dopo aver attraversato interminabili corridoi, le migliaia di pellegrini per un momento di pausa e di ristoro, prima delle interessanti tavole rotonde del pomeriggio. E così ci si ritrovava insieme, seduti fianco a fianco, con persone venute da ogni parte del mondo; ed era bello vedere come subito si entrava in sintonia, pur non conoscendosi e non parlando la stessa lingua.
     E poi la tre giorni col Papa, a conclusione di questa settimana così intensa e coinvolgente, il clou del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.
L’accoglienza, venerdi pomeriggio 1° giugno, in una Piazza Duomo gremita fino all’inverosimile, ore e ore ad attendere il successore di Pietro in piedi e sotto un sole cocente e afoso, sventolando striscioni, fazzoletti e bandiere, quasi incuranti della stanchezza inevitabile.
    Ed ecco il Papa finalmente arriva e la Sua parola illuminata subito fa breccia nel cuore di tutti.
In serata, poi, l’Adorazione eucaristica in Duomo, presieduta dal Card. Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, alla presenza di tanti Cardinali, Vescovi, Sacerdoti e gente comune, con le testimonianze dei Vescovi emiliani e lombardi, le cui Diocesi erano state colpite dal recente terremoto. Era stato invitato anche il Vescovo di Haiti, sconvolta qualche anno fa dallo tsunami. Significativa, al termine della Celebrazione, la colletta di solidarietà per le popolazioni terremotate.
     Ed eccoci arrivati alla Festa delle Testimonianze di sabato 2 giugno, nell’immenso Parco nord dell’Aeroporto di Bresso dove, fin dal primo pomeriggio, ancora sotto un sole che picchiava forte, ci si era radunati per un mega-spettacolo musicale e canoro, protrattosi fino a tarda sera, intervallato da testimonianze significative di coppie, persone singole, famiglie intere.
    Il Papa è arrivato, come previsto, intorno alle 20.30 e, per circa un’ora, ha risposto, con una semplicità commovente, ma con altrettanta chiarezza, alle domande che i rappresentanti di alcune famiglie gli avevano rivolto.
    E infine, sempre nello stesso Parco, la S. Messa conclusiva di domenica 3 giugno, momento centrale di tutto l’Incontro Mondiale, presieduta da Papa Benedetto XVI, concelebrata da tantissimi Cardinali, Vescovi e Sacerdoti, presenti circa un milione di persone, veramente “una moltitudine immensa”.
     Già fin dal primo mattino, arrivando nell’area di Bresso, si potevano vedere file interminabili di uomini, donne, bambini, tutti diretti verso un solo luogo e per un solo motivo: pregare e incontrare Gesù Cristo più da vicino nella persona del Santo Padre e ascoltare le Sue parole.
    Mi è subito tornata in mente la splendida pagina manzoniana dei Promessi Sposi dove, all’indomani di quella terribile notte, che porterà l’Innominato alla conversione, sentendo egli le campane suonare a distesa e vedendo dalla finestra tanta gente dirigersi verso la chiesa del paese, per accogliere il Card. Federigo Borromeo, come gli viene riferito da un bravo cui egli aveva chiesto informazioni al riguardo, spinto da tale esempio, sente anch’egli il desiderio di uscire per poterlo vedere. Il seguito lo conosciamo…
     Chissà che anche a Milano, dopo i momenti vissuti con Papa Benedetto, persone magari dubbiose, venute solo per curiosità o per accompagnare i propri cari, non abbiano incontrato veramente il Signore!
      A conclusione di questa mia splendida e irripetibile esperienza, non posso non lodare e ringraziare anche i tantissimi volontari di tutte le età, che, con ammirevole dedizione e abnegazione, si sono prodigati a tutto campo per la buona riuscita delle varie giornate.
    Il grazie più grande va comunque al Signore, che mi ha dato una  forza veramente sovrumana nell’affrontare alcuni momenti e situazioni al di sopra della mia resistenza fisica e delle mie possibilità. Pensavo di non farcela alcune volte e così offrivo la mia stanchezza e tutto il resto per le famiglie, per la Diocesi, per la mia Parrocchia, per il mondo intero. E alla fine tutto, grazie a Dio, è andato nel migliore dei modi. Speriamo di vederne, in futuro, anche i frutti!


SUOR NERINA DI BATTISTA  SSF

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